Indaco indice d’azzurro e di viola,
d’un cielo marcito che più non perdona…
Indaco indica perenne tempesta,
mastico la terra e l’aria s’arresta.
Impasto del pane con chili di sabbia,
bevo acqua salata e sputo rabbia,
rabbia che cerchia gli occhi di nero…
Indaco confonde i margini del vero.
Indaco tappa le bocche indiscrete,
calan sui volti maschere facete.
S’addensa lontana un’amara foschia,
allargo le braccia mentre imbocco la via
dove si riversa la folla esangue,
che intona ondeggiando cantilene stanche.
Indaco è l’ultima banda di un vessillo,
che nasce verde e bianco ma non è più vermiglio.
Giorgia Sbuelz
tratto da: “Se soltanto partissimo”
Incontri poetici
aa.vv.
L’Erudita Edizioni 2014