Ad Alba la mostra fotografica: Paesaggi Bosniaci 2015 – Fratture ed Oltrepassamenti

paesaggi bosniaci

A vent’anni dalla fine della guerra in Bosnia ed Erzegovina (1991-1995), l‘Ufficio della Pace del comune di Alba (Cuneo) presenta dal 13 al 24 ottobre 2015 un’interessante mostra fotografica dal titolo Paesaggi Bosniaci 2015 – Fratture e Oltrepassamenti, quale risultato di una stretta collaborazione tra giovani, fotografi professionisti, ricercatori e docenti. Allestita all’interno del Centro Giovani H-Zone, l’esposizione è il risultato di un profondo lavoro e impegno dell’Associazione per l’Ambasciata della Democrazia Locale a Zavidovići, svolta durante i lunghi anni di cooperazione nella zona dei Balcani, e ad una serie di progetti di internazionalizzazione della scuola superiore Istituto di Istruzione Superiore “Des Ambrois” – Oulx (Torino).

Il risultato di tanto impegno è oggi visibile nei Paesaggi Bosniaci 2015 – Fratture e Oltrepassamenti, quale ricerca dei diversi punti di vista che due nazionalità (italiana e bosniaca) possono cogliere osservando lo stesso paesaggio. L’obiettivo comune è stato quello di superare la fissità dello scatto per cogliere gli elementi dinamici di continuità e frattura, di separazione e sovrapposizione, di accostamento e transizione inerenti ai confini temporali, storici, culturali, generazionali e di genere che solcano il territorio bosniaco. Lo sforzo, quello di cogliere gli spazi attuali della condivisione e dell’esclusione, dell’incontro e del conflitto. Le basi, un’innovativa attività didattica e una pratica di cooperazione decentrata, che hanno posto le basi per questa originale ricerca fotografica destinata a divenire materiale di discussione tra giovani, studiosi, cittadini italiani e bosniaci.

paesaggi bosniaci

In Bosnia ed Erzegovina viene condotta una guerra mondiale nascosta,
poiché vi sono implicate direttamente o indirettamente tutte le forze mondiali
e sulla Bosnia ed Erzegovina si spezzano tutte le essenziali contraddizioni di questo e del terzo millennio.

Kofi Annan, Rapporto del Segretario generale, p.503.

 

 

 

Foto by Comunicato Stampa

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