L’arte nel cesso: da Duchamp a Cattelan, ascesa e declino dell’arte contemporanea

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Roma 28 settembre 2016. Con l’autoironia che lo contraddistingue, venerdì 29 settembre nell’incontro “L’arte nel cesso. Da Duchamp a Cattelan, ascesa e declino dell’arte contemporanea”, Francesco Bonami, uno dei più brillanti critici d’arte internazionali, riprende il discorso avviato dieci anni fa in Lo potevo fare anch’io raccontando perché ora all’arte non bastano più solo idee che si rincorrono con l’obiettivo di essere una più rivoluzionaria dell’altra.

Bonami riflette e ammette che, in fondo, tante opere alla cui vista restiamo sgomenti forse avremmo potute farle pure noi, e cialis pas cher comunque, anche se le ha fatte qualcun altro prima, questo non significa affatto che si tratti di arte. Provocazione dopo provocazione, la contemporaneità ha esaurito il suo potere di stupire e l’arte, per tornare a essere utile, deve ritrovare la capacità d’inventare e narrare storie, recuperando quell’essenziale cocktail di ingenuità e genialità che è alla base della creatività umana.

L’arte contemporanea – che ha avuto inizio nel 1917 con l’orinale capovolto (Fontana) di Marcel Duchamp – oggi, a un secolo esatto, è giunta alla sua fine, e deve lasciare il posto a una nuova fase. E con che cosa si è conclusa? Con America, il cesso d’oro 18 carati di Maurizio Cattelan esposto nell’autunno 2016 al Guggenheim di New York, dove lo si può non solo ammirare ma persino usare. In questi cento anni, ci dice Bonami, abbiamo visto davvero di tutto, dagli artisti che sulla scia di Duchamp espongono un oggetto, a chi propone un concetto (come Una e tre sedie di Joseph Kosuth), a chi mostra un progetto, ovvero parole, disegni, grafici che vengono presentati come opere d’arte ma al momento sono semplici ipotesi in attesa di essere realizzate (come accade per esempio con Christo, ma non con Peter Fend, che in genere espone solo fantasiose e irrealizzabili ipotesi sul mondo, come cambiare i confini di certe nazioni o deviare il corso del Danubio). Tutti accomunati dall’intento di sorprendere.

 

http://www.maxxi.art

venerdì 29 settembre, ore 19.00

Teatrino scientifico, piazza del museo – ingresso libero fino a esaurimento posti

 

 

 

MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo

www.maxxi.art – info: 06.320.19.54; info@fondazionemaxxi.it

orario di apertura: 11.00 – 19.00 (mart, merc, giov, ven, dom) |11.00 – 22.00 (sabato) | chiuso il lunedì

 

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