Vasco Rossi e la notte magica allo Stadio Olimpico: tripudio per il re del rock italiano

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Non sembra poi così lontano il tempo in cui Vasco Rossi è stato celebrato al “Modena Park”, per i suoi 40 anni di carriera discografica, e ciononostante per il re del rock italiano continua a regnare, regalando allo Stadio Olimpico in una notte magica, un po’ come le sue canzoni.

Lo ritroviamo di nuovo nelle vesti di protagonista degli stadi italiani, più energico che mai, a rappresentare una logica prosecuzione di quel concerto leggendario, rivoluzionando la band e rispolverando canzoni mai più cantate da secoli, ma che ogni spettatore presente ha urlato a squarciagola.

Soprattutto, si circonda di giovani volti: gli ingressi della polistrumentista Beatrice Antolini,  vero talento femminile, e del bassista Andrea Torresani, passato “dalla panchina direttamente al ruolo di squadra A”, così come da presentazione finale”. Antolini e Torresani, oltre a rinfrescare di molto l’età media del gruppo, hanno permesso a Vasco di circondarsi di entusiasmo di quella vitalità giovanile, dove lui non è mai invecchiato. Sessantasei  anni e tanta voglia di divertirsi, fanno di Vasco l’eterno ragazzino saltellante e sempre pronto a trasmettere emozioni dinanzi allo strapieno Stadio Olimpico praticamente in visibilio per lui, De Gregori incluso.

La scaletta scorre: l’apertura con “Cosa succede in città” accolta dal boato dell’Olimpico, è fenomenale. Così come sono sensazionali “Deviazioni”, “Blasco Rossi”, “Fegato, fegato spappolato”, con un omaggio alla band metal statunitense Metallica, che a sua volta aveva omaggiato lui,  il medley rock e le immancabili “C’è chi dice no” e “Gli spari sopra” , il terremoto non c’era, ma le curve hanno tremato.

Spigoloso, spumeggiante, duro, romantico come in “Vivere non è facile”, “Stupido hotel”, “Siamo soli”, “Sally” e “Vita spericolata”, le canzoni di Vasco ti arrivano addosso travolgendoti in un sound del tutto rivisitato: “E adesso che sono arrivato fin qui grazie ai miei sogni / che cosa me ne faccio della realtà?”, canta in “E adesso che tocca a me”. Una grandissima “Albachiara” chiude la serata in uno scenario che non dimenticheremo facilmente, per una favola durata solo poco ore.

SCALETTA:
“Cosa succede in città”
“Deviazioni”
“‘Blasco’ Rossi”
“E adesso che tocca a me”
“Come nelle favole”
“Fegato, fegato spappolato” (con snippet di “Enter sandman”)
Medley rock: “Delusa/T’immagini/Mi piaci perché/Gioca con me/Stasera!/Sono ancora in coma/Rock’n’roll show”
“Vivere non è facile”
“Sono innocente ma…”
“La fine del millennio”
“Ciao” (strumentale)
Interludio 2018
“C’è chi dice no”
“Gli spari sopra”
“Stupido hotel”
“Siamo soli”
“Domenica lunatica”
“Il mondo che vorrei”
Medley dance: “Brava/L’uomo più semplice/Ti prendo e ti porto via/Dimentichiamoci questa città”
“Rewind”
“Un mondo migliore”
Medley: “Dillo alla luna/L’una per te/E…”
“Senza parole”
“Sally”
“Siamo solo noi”
“Vita spericolata/Canzone”
“Albachiara”

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