I Vampiri invadono Roma: Alice Cooper, Johnny Depp e Joe Perry entusiasmano la capitale con gli Hollywood Vampires

hollywood Vampires

Si conclude il tour europeo degli Hollywood Vampires a Roma, dove la scorsa domenica 8 luglio, Johnny Depp ha incendiato i cuori già caldi -si sono registrate temperature di 31 gradi- di frotte di ragazze accorse per acclamare il divo.

Il super gruppo capitanato da Alice Cooper, Joe Perry e Johnny Depp, nato per omaggiare  i “dead drunk friends” del Rainbow, lo storico locale frequentato da Cooper negli anni Settanta, si è fatto onore sul palco dell’Auditorium Parco della Musica per Rock in Roma, con più di un’ora e mezza di performance e con un Alice Cooper in forma smagliante, che ci tiene a precisare essere l’unico sopravvissuto tra una sfilza di illustri colleghi, perché ha smesso di bere quarant’anni fa.

I riferimenti ai grandi scomparsi della musica sono tanti, anzi onnipresenti. Ci sono quasi tutti i big che ci hanno salutato nel corso degli anni: Jimi Hendrix, Jim Morrison, Brian Jones, John Bonham, fino ai più recenti Lemmy Kilmister, Malcom Young, David Bowie e Chris Cornell. Le immagini degli illustri trapassati sfilano sul mega schermo alle spalle degli artisti, con  vette d’ironia e riverenza che solo dei personaggi di questo calibro possono dosare a misura.

Alice CooperAlice Cooper è il gran maestro cerimoniere. Inguainato nei pantaloni di pelle nera, con il solito frustino e il trucco impeccabile, è il mattatore della band. Propone i remake di grandi classici come The Jack degli AC/DC, un medley di Five to One e Break on Through (to the Other Side) dei The Doors, una splendida Baba O’ Riley dei The Who e una cover degli Spirit, I Got a Line on You, migliore dell’originale.

Nulla da eccepire, Alice Cooper ci sa fare col pubblico, ma nella serata se la batte con un Johnny Depp acclamato dalla folla che gli dedica striscioni e lanci di reggiseni a profusione.

Lui raccoglie tutto, ringrazia quasi uno ad uno, con occhiolini e inchini. Sa che la maggior parte dei tremila spettatori presenti sono lì per lui. Quasi non vuole rubare la scena, si mostra timido e cede volentieri il passo alla mente del piano, il buon vecchio Alice. Lo fa con movenze alla Jack Sparrow, gioca con il suo personaggio con intelligenza che manda ancora più in visibilio i fan. Joe Perry è il marchio di fiducia sulla qualità dello spettacolo offerta. Lavora tanto e bene, rimane un poco più in disparte, meno star e più musicista. Più attento alla chitarra che allo show, intende emozionare più che stupire. Si lancia così nella sua collaudata Sweet Emotion e azzarda assoli sul tema della Cavalcata delle Valchirie.

Con una “Heroes” dedicata al grande Bowie, Depp sfodera una voce calda e profonda, che quasi ti dispiace di averla sempre ascoltata nel doppiaggio italiano.

I pezzi migliori rimangono quelli del vecchio repertorio di Alice Cooper, l’intramontabile  I’m Eighteen e una School’s Out azzeccata come Encore, ma chi scrive è di parte.

Godibile anche My Dead Drunk Friends del primo album omonimo della band.

Finale con lancio di palloncini a rimbalzo fra il pubblico e un Johnny Depp che davvero si prodiga per accontentare tutti, distribuendo plettri ricordo e stringendo mani ben oltre l’uscita degli altri membri. A fronte di tanta generosità e di uno show così gradevole, quasi ti dimentichi il costo del biglietto, unico neo di una serata da brivido nella calda estate romana.

Scaletta:

I Want My Now

Raise the Dead

I Got a Line on You (Spirit cover)

7 and 7 Is (Love cover)

My Dead Drunk Friends

Five to One / Break On Through (to the Other Side) (The Doors cover)

The Jack (AC/DC cover)

Ace of Spades (Motörhead cover)

Baba O’Riley (The Who cover)

As Bad As I Am

The Boogieman Surprise

I’m Eighteen (Alice Cooper cover)

People Who Died (The Jim Carroll Band cover)

Sweet Emotion (Aerosmith cover)

Bushwackers

“Heroes” (David Bowie cover)

Train Kept A-Rollin’ (Tiny Bradshaw cover)

Encore:

School’s Out (Alice Cooper cover)

 

 

 

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