Avete mai sentito parlare del Silent Green a Berlino? Noi di Daedalus non lo conoscevamo, così siamo andati a scoprirlo!
Silent Green… già il nome rievoca un’atmosfera meditativa e una volta arrivati lì davanti, ne abbiamo percepito l’essenza composta da una strabiliante energia, una energia esoterica, risalente all’antichità.
Si sente nell’aria una storia particolare, in questo regno dove giace il silenzio, parliamo infatti, per chi non lo sapesse, di un ex crematorio.
Sì, un ex crematorio. Ma a noi migrati fino a Berlino per la serata del 2 Dicembre, interessa sapere come arrivare al Mars, per poter ammirare dal vivo il concerto di un’artista unica e raffinata Daniela Pes.
Per ascoltare il live di questa musicista italiana virtuosa dell’elttronica e della musica d’ambiente, siamo volati fin qui.
Per chi non è del posto, il Mars non è facile da trovare anche perché è un luogo un po’ nascosto nell’ala laterale dell’edificio del Silent Green, ma una volta arrivati a destinazione notiamo le molteplici recensioni live di frotte di compaesani venuti da ogni dove, solo per poter ammirare la potentissima Daniela. E’ una freddissima serata nella cupa, eccentrica quanto affascinante Berlino, giunti prima del previsto, neanche avessimo seguito le molliche di pane.
Avevamo già delle idee su questa serata, ma una volta iniziato lo spettacolo ne abbiamo compreso il senso globale.
La musica si fa spazio tra le pareti, si percepiscono parole, il brano inizia come fosse un cappello introduttivo, per poi esplodere in un immenso di emozioni, sì perchè Daniela anche se molto giovane e minuta sembra essere immensa.
Il suo spirito e la sua sacralità danno l’impressione di rispecchiare la spiritualità del Silent Green, coincidenza o incantesimo?
Sentendola cantare e suonare volteggiando ogni singola nota, sfidando l’ossigeno, l’aria, l’atomo, nell’apparenza delle cose si presenzia ad una danza di streghe.
Ritualità? No, perchè Daniela non ha rubato la voce come nelle favole, ragazzi la Pes spacca.
Quando canta lei non è sul palco, ma ovunque.
La sua voce dalle casse laterali ci arriva dritta al cuore, lasciandoci brividi sensazionali. Strabiliante.
Ma un piccolo dettaglio che nessuno ha notato, noi di Daedalus ci abbiamo buttato un occhio.
Mentre canta, neanche fosse una sirena, con la sua mano sinistra volutamente messa dietro la schiena, lei suona.
Con la sua arcana gestualità, sembra voler suonare anche l’aria, pizzicare il vento, armonizzare i rumori.
Qui si parla di musica d’autore, di musica elettronica, di musica d’ambiente, di testi antichi, Daniela è stata ed è sensazionale e folkrostica, oltre ad essere una piacevole e meravigliosa scoperta.
Serena Stella Petrone