Lo spartito del Narciso

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Questa è la storia di Isabelle e David. Anzi è la storia solo di Isabelle.
Comincia come tutte le storie: un commento, un pensiero curioso che diviene sovrappensiero costante. Poi l’incontro, tre anni fa.
Lei guarda lui, lui guarda lei e… la freccia di Cupido è stata scoccata. Il riconoscimento dell’anima, che meravigliosa melodia, come si chiama? Ah sì innamoramento, e i due si sono innamorati.
Risate, cene e baci. Confessioni reciproche di chi cerca un po’ di pace e una comunione di spiriti. Lacrime e altri baci. La sensazione di profonda intimità è stata raggiunta, tra le lenzuola e le colazioni fugaci. Guardando le stelle c’è chi osa esprimere un desiderio
“Fa’ che duri per sempre!”. Ma quanto è lungo un per sempre? Un battito di ciglia e nulla più, veloce come la fuga di lui, incapace di giurare alle stelle qualcosa che sa che non potrà mantenere.
“David, chi sei davvero?” le urla lei al telefono.
David tace,  è un narcisista patologico incapace di vedere al di là delle sue esigenze, ma questo Isabelle non lo intuirà subito, solo nel trascorrere dei gioni che scivolano in mesi, tra altalene di emozioni fortissime, una volta alte alte, una volta basse basse.
Isabelle si ammala, di una ferita nell’anima che mano a mano diviene fisica, diviene malattia reale e tangibile.
Tocca il fondo, a stento riesce a capire di essere ancora viva, ma lo è.
Lei è viva, con una ferita in cicatrizzazione, ma viva.
La melodia è conclusa, tuttavia resta lo spartito dell’amabile Narciso e la musica suonerà per qualcun’altra, o qualcun altro perché il narcisista patologico è un uomo, è una donna, è la persona che non ti aspetti perché si presenta al meglio delle sue possibilità.
Il suo spartito è la solita solfa, cambia qualche nota ma la musica è sempre la stessa.

E’ una questione di tattica che una persona NARCISISTA attua per re-irretire la “vittima”, passata al setaccio appare persino interessante.

Una persona Narcisista uomo o donna che sia, punta sul fatto che la vittima prescelta, anche quella scartata in precedenza, accetti misere molliche di pane, come fanno i turisti a Venezia con i piccioni a Piazza San Marco, per giostrarsi allegramente in frasari privi di senso basati su inganni e menzogne.
Isabella seduta ad un caffè con le sue amiche rianalizza la sua storia, e sorride, lo fa perché ha raggiunto l’autoconsapevolezza.
Scherzando ripete le parole di David:
“Possiamo vederci a Luglio se ti va bene, perchè prima non ho tempo” glielo aveva detto a Marzo con l’ombrello in mano sotto la pioggia.
E ancora:
“Possiamo riprovarci per vedere come va…” le aveva anche detto, sapendo di avere altri letti caldi in attesa di esplicitare la sua poliamorosità conclamata.
Oppure:
“Magari questa estate possiamo stare insieme perchè non avrò impegni familiari” le aveva sussurrato ad arte sapendo già di non poter mantenere quanto detto.
Isabelle rivive scena per scena la sua relazione, e comprende il comportamento subdolo di lui,  quello del NARCISISTA nel suo schema ripetitivo di abbandono e di scarto, perchè già annoiato dalla sua nuova preda, quando torna a bussare lo fa come se nulla fosse mai successo.
Isabelle riflette e comprende che purtroppo chi subisce questo atteggiamento dal seducente carnefice, attiverà perchè motivata/o da reale sentimento, una serie di suppliche e di confronti che non porteranno ad avere il raggiungimento degli obiettivi desiderati.
Isabelle ricorda alle sue amiche la favola vissuta, permeata dalla menzogna e scaltramente interpretata, così le mette in guardia.
Se pressato/a il NARCISISTA sparirà gradualmente fingendosi sempre più impegnato in situazioni materiali inderogabili, mentre invece si troverà tra le braccia di una fiamma occasionale sedotta con un bicchiere di vino di troppo o tra quelle di una nuova conquista fissata in agenda e RESA UNICA TRA LE TANTE, magari anche della sua stessa natura e, a chi aspetta in buona fede  potrebbe non rispondere, o frettolosamente fingersi impegnato nei suoi copioni di impellenti gestioni familiari e…  mi raccomando! Dopo le 23:00 è sempre meglio non scriversi. Chiaro!
Isabelle dice alle amiche che potrebbero trovarsi dinanzi ad un cittadino del mondo molto affascinante, con il pigiama sempre pronto nello zaino, pronto all’uso per un letto meno impegnativo, a volte nella loro pseudo-autodisciplina lo fanno.
“E ritornano, care mie! Fate attenzione, ritornano sempre!” precisa Isabelle al suo auditorio, “Il ritorno del NARCISISTA è garantito, ma fate attenzione, perchè potrebbe tornare con un semplice CIAO COME STAI?, imitando un pentimento per dare scena ad un’interpretazione di schemi mai aboliti”.
Succede.
“Isabelle, qual è la morale? Ce ne sarà una…” chiede una delle ragazze dando l’ultimo sorso allo spritz.
Isabelle, sorride, osserva un punto lontano e risponde
“La morale è la più scontata e la più difficile da realizzare, fare qualcosa che tutti dicono di saper fare ma che raramente viene attuata. Amarsi e mettersi sempre al primo posto, perchè voi, dolci vittime avrete la possibilità di amare in maniera sana, mentre il NARCISISTA amando in maniera insana anche se stesso, amerà male tutto il suo mondo”
Isabelle sorride ora, sorride alla vita nuova che l’aspetta.
 Serena Stella Petrone
(immagine: Narciso – Olio su tela, Caravaggio)

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