È stata la prima italiana di Kreatur, l’ultimo spettacolo creato a Berlino nel Giugno 2017 dalla coreografa tedesca Sasha Waltz, ad aprire il 32esimo Romaeuropa Festival lo scorso mercoledì 20 Settembre in collaborazione con il Teatro di Roma, e replicato sabato 23 al Teatro Argentina. Una visione esaltante e raffinata che fonde la sofisticata eleganza dei costumi della stilista Iris Van Herpen alle luci di Urs Schönebaum e alle musiche di Soundwalk Collective. «Kreatur racchiude alcuni dei temi che saranno attraversati da questa edizione del Festival» spiega il Direttore Generale e Artistico della Fondazione Romaeuropa Fabrizio Grifasi «ed è quindi il punto di partenza ideale per costruire un racconto sulle complessità del presente con tutte le sue difficoltà e con tutta la sua bellezza».
Un racconto che continua nel primo mese del festival – tra teatro, danza e musica – con lo spettacolo immersivo e senza attori Nachlass della compagnia Rimini Protokoll (dal 21 al 23 Settembre al Teatro India in un passaggio di testimone con Short Theatre), Fractus V di Sidi Larbi Cherkaoui (il 26 e il 27 Settembre all’Auditorium della Conciliazione), Giselle della coreografa sudafricana Dada Masilo (dal 28 Settembre all’1 Ottobre al Teatro Olimpico), il Libro Ottavo – Canti Guerrieri di Monteverdi messo in scena da Muta Imago (il 29 Settembre e l’1 Ottobre a La Pelanda) e un doppio appuntamento con Jan Fabre, presente con la sua nuova creazione BELGIAN RULES/BELGIUM RULES (dal 30 Settembre all’1 Ottobre al Teatro Argentina) e protagonista del film Surrender diretto da Phil Griffin e incentrato sul racconto del mastodontico Mount Olympus (proiezione gratuita fino ad esaurimento posti il 27 Settembre sempre al Teatro Argentina), per finire con il Live Set di Jeff Mills e Tony Allen (previsto per l’1 ottobre nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica). Tutto il programma del festival è online sul sito romaeuropa.net.
In occasione del 25esimo anniversario dalla fondazione della sua compagnia Sasha Waltz & Guests, la celebre coreografa tedesca, tra i nomi che maggiormente incarnano la storia della danza contemporanea, continua a stupire il pubblico affrontando nuove sfide e sperimentando percorsi inediti, affidati in questo caso a quattordici danzatori in scena.
Con Kreatur, infatti, Sasha Waltz sembra lasciarsi alle spalle il sapore geometrico e architettonico delle sue più recenti collaborazioni per trovare una nuova carnalità e umanità. Fondamentale in questo senso è la collaborazione con artisti d’eccezione con i quali la coreografa ha costruito un vero e proprio ensemble artistico dal cui scambio è nato un nuovo linguaggio unico e condiviso. A creare gli abiti scultorei e fantascientifici indossati dai danzatori e ispirati al mondo primitivo e alla tecnologia più avveniristica è la visionaria fashion designer olandese Iris Van Herpen le cui creazioni sono state indossate da star come Björk, Tilda Swinton, Scarlett Johannson, Beyoncé e Lady Gaga. Il contrasto tra oscurità e luce in forme rigorose e taglienti («Inizialmente – rivela Sasha Waltz –avrei voluto chiamare lo spettacolo Darkness») è il frutto del lavoro di Urs Schönebaum, vero e proprio prestigiatore della luce che ha collaborato, tra gli altri, con Marina Abramovic, Robert Wilson, William Kentridge, Michael Haneke, prendendo parte a più di 130 produzioni allestite nei più importanti luoghi di spettacolo. Al trio Soundwalk Collective, impostosi nella scena musicale anche attraverso recenti collaborazioni con Patti Smith, il compito di creare un vero e proprio “ambiente sonoro” attraverso le proprie competenze antropologiche, etnografiche e naturalistiche per permettere ai 14 danzatori in scena di tuffarsi in un universo di suoni naturali e sintetici, sequenze minimali e percussive.
In equilibrio tra vulnerabilità e violenza, tra potere e fragilità, tra rigore e indisciplina, tra solitudine e folla, tra caos e armonia, la grande coreografa tedesca arricchisce le certezze geometriche della sua poetica precedente, affondando l’ispirazione nell’articolazione mutevole di nudità corporea e fashion futuribile, intensità avvolgente e contaminazione magmatica. Con la sua fusione di artigianalità e tecniche innovative, di habitat sonori per nuove visioni e fragili e spinosi involucri per corpi inermi, Kreatur s’inabissa nei fenomeni dell’esistenza, esaminando il background di una società deteriorata: il potere e la sua assenza, il dominio e la debolezza, la http://www.viagrabelgiquefr.com/ libertà e il controllo, la collaborazione e l’isolamento.
Sasha Waltz nasce a Karlsruhe, in Germania. Ha studiato danza e coreografia ad Amsterdam e New York. Nel 1993 insieme a Jochen Sanding ha fondato a Berlino la sua compagnia Sasha Waltz & Guests. Nel 1996 ha aperto l’acclamato Sophienæle. Dal 2000 al 2004 è stata nominata tra i direttori artistici della Schaubühne am Lehniner Platz di Berlino. Nuovamente indipendente dal 2005, con la sua compagnia ha dato vita ad un vero e proprio nuovo genere che definisce “coreographic opera” in cui si inseriscono alcune delle nuove produzioni come Dido & Aeneas (2005), Medea (2007), Roméo et Juliette per il Ballet de l’Opéra national de Paris (2007), Matsukaze (2011). Negli stessi anni Sasha Waltz s’interessa fortemente al dialogo tra danza, architettura e design dando vita al suo Dialoge-project di cui fanno parte Dialoge09 realizzato al Neus Museum di Berlino, Dialoge09-MAXXI realizzato su commissione del Romaeuropa Festival per l’inaugurazione del nuovo museo romano disegnato da Zaha Hadid.
Nel 2013 la Sasha Waltz & Guests è stata riconosciuta dall’Unione Europea quale Ambasciatrice Culturale in Europa.
Ma torniamo al Romaeuropa Festival. Che cos’è, gli opsiti, le performance e le date, per un calendario fitto fino a dicembre 2017
80 progetti con 60 spettacoli oltre a mostre, installazioni, convegni e percorsi di formazione; 174 repliche in 24 diversi luoghi, per un totale di 57.600 posti di spettacolo in vendita; 7 prime assolute, 32 programmi internazionali. Giunto alla sua 32esima edizione e definito da Les Echos come: «Un festival internazionale che sospinge senza sosta i confini dell’arte», Romaeuropa convoca dal 20 settembre al 2 dicembre un battaglione di oltre trecento artisti provenienti da 32 Paesi. Da Sasha Waltz a Dada Masilo, da Sidi Larbi Cherkaoui a Jan Fabre, da Jeff Mills con Tony Allen a Carl Craig con Francesco Tristano passando per Robert Henke, Marco Paolini con Mario Brunello e Frankie hi-nrg, The Holy Body Tattoo con Godspeed You! Black Emperor, Ascanio Celestini, CollettivO CineticO, Muta Imago, Alessandro Baricco con Dario Voltolini e Nicola Tescari, Roberto Herlitzka, Pippo Delbono al fianco di Alexander Balanescu, Petra Magoni, Enzo Avitabile e Piero Corso; 40 artisti per la prima volta in programma tra i quali Julien Gosselin, Dorothée Munyaneza, Rimini Protokoll, Agrupación Señor Serrano, She She Pop con Zeikratzer, Lisa Ferlazzo Natoli, Industria Indipendente, Dante Antonelli, Azzurra De Gregorio, Giuliano Scarpinato, oltre a ben 6 ensemble orchestrali: star e nuove leve della creazione contemporanea danno vita a un caleidoscopio di forme espressive e rispondono alla domanda Where are we now?, titolo di questa nuova edizione.
«Abbiamo formulato una domanda come titolo del REf17 perché interrogarsi, in questo momento, ci sembra la scelta più consona alla condizione che stiamo vivendo – dice Fabrizio Grifasi, Direttore Generale e Artistico della Fondazione Romaeuropa presieduta da Monique Veaute – Le opere degli artisti compongono una mappa del presente, fragile come il castello di carte della nostra immagine di quest’anno ma non per questo meno ambiziosa, e si collocano oltre le categorizzazioni estetiche e di genere inserendosi in una geografia concettuale che si costruisce e si disfa secondo la forza delle interpretazioni».
Se la musica è il filo rosso che attraversa tutta la programmazione del REf17 modulando le emozioni del presente attraverso l’ascolto, il festival si articola come un racconto attraverso gli “aggregatori tematici” Visions, Powerful Stories, Sharing e Selfie, a cui si affiancano i focus e le rassegne interne al festival: gli spettacoli dedicati a bambini e famiglie di REF Kids a cura di Stefania Lo Giudice (novità assoluta di questa edizione), i giorni dedicati alla nuova danza europea di Dancing Days a cura di Francesca Manica, il più giovane teatro italiano in Anni Luce a cura di Maura Teofili, i Talk e i momenti di scambio e formazione di Community a cura di Lara Mastrantonio e Matteo Antonaci.
Torna inoltre Digitalife, cuore tecnologico del Romaeuropa Festival che, con la supervisione di Monique Veaute, per la sua ottava edizione, giunge per la prima volta nei prestigiosi spazi del Palazzo delle Esposizioni di Roma raggruppando opere immersive a cura di Richard Castelli e opere di video-arte selezionate da Nomas Foundation e Fondazione Giuliani. «L’ottava edizione di Digitalife – afferma Monique Veaute – stimola una riflessione sulla fragilità delle rappresentazioni del reale, ingannevole quanto le illusioni virtuali che sono in grado di deformarlo. All’interno degli spazi del Palazzo delle Esposizioni lo spettatore interagisce con complesse architetture audiovisive, vi s’immerge, viene avvolto da vortici di luce e suono». Tra gli artisti ospitati in corealizzazione con Azienda Speciale Palaexpo: AES+F, Dumb Type, Granular Synthesis, Ivana Franke, Jean Michel Bruyère, Robert Henke, Danilo Rea con Alex Braga.
Fondamentale per l’intero percorso il riconoscimento del Parlamento Italiano che a febbraio di quest’anno ha voluto inserire il Romaeuropa Festival nella legge per la valorizzazione dei grandi Festival d’interesse nazionale, e la conferma del sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, di Roma Capitale, della Regione Lazio, insieme al prezioso supporto della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, che sostiene le attività di Romaeuropa e la promozione degli percorso che intende approfondire i nuovi percorsi delle artisti del Mediterraneo, e di RAI, che con i suoi canali offre al festival nuove possibilità di approfondimento e divulgazione.
SETTEMBRE
Il REf17 inaugura nel segno di nuove visioni con Sasha Waltz, il 20 settembre al Teatro Argentina (per la prima delle collaborazioni con il Teatro di Roma), con il debutto italiano di Kreatur – spettacolo a capo dell’universo tematico Visions – in cui convergono le potenti creazioni stilistiche di Iris Van Herpen, le luci di Urs Schönebaum e le musiche della band newyorkese Soundwalk Collective.
È Nachlass dei Rimini Protokoll ad inaugurare un percorso nelle Powerful Stories del presente (21-23 settembre, Teatro India). Lo spettacolo della compagnia svizzera, presentato al Romaeuropa in collaborazione con Short Theatre, è un affondo sul significato della morte attraverso le storie di otto persone comuni che hanno scelto di prepararsi al loro trapasso.
Primo rappresentate di un vero e proprio Sharing (condivisione) di discipline e competenze è un altro importante esponente della danza contemporanea, Sidi Larbi Cherkaoui (26 – 27 settembre Auditorium Conciliazione) che nel suo Fractus V dispiega danzatori e musicisti dalla provenienza geografica e dal background diversissimo per affrontare, attraverso le parole del linguista e filosofo Noam Chomsky, il problema della comunicazione tra propaganda e neutralità.
Sempre a settembre un nuovo appuntamento con un altro un grande nome della danza: la coreografa sudafricana Dada Masilo, dal 28 settembre al 1 ottobre, sarà in scena al Teatro Olimpico con la sua rabbiosa rilettura di Giselle sulle musiche composte da Philip Miller e con le immagini di William Kentridge.
Dal 29 settembre al 1 ottobre spazio al confronto scenico con la musica antica con la compagnia Muta Imago che insieme all’Ensemble Arte Musica allestisce in versione integrale il ciclo dei Canti Guerrieri dal Libro Ottavo dei Madrigali di Monteverdi.
Chiude il mese il 30 settembre Jan Fabre che torna al Romaeuropa Festival dopo aver presentato nel 2015 il suo Mount Olympus, opera monumentale della durata di 24 ore vincitrice del Premio Ubu 2016. Il nuovo BELGIAN RULES/BELGIUM RULES, in scena fino al 1 ottobre al Teatro Argentina, è un’invettiva e al contempo una dedica al suo Belgio e una riflessione personalissima (non a caso a capo del percorso Selfie) sul presente dell’Europa. Il 27 settembre inoltre sarà possibile vedere il film Surrender che il regista Phil Griffin ha dedicato al grande artista belga e al suo Mount Olympus. Un lungometraggio che attraversa i processi creativi di Fabre e approfondisce il rapporto con i suoi performer “guerrieri della bellezza”.
OTTOBRE
L’incredibile incontro tra musica techno e afrobeat apre il mese di Ottobre con il primo dei grandi live musicali nel calendario del REf17: Tony Allen, uno dei migliori batteristi di tutti i tempi secondo Brian Eno, incontra Jeff Mills per una concerto unico dove il jazz si intreccia all’elettronica, il 1 Ottobre all’Auditorium Parco della Musica.
Ancora contaminazione tra musica e immagine il 4 Ottobre con Robert Henke che presenta il suo Lumiere III in cui musica elettronica e tecnologia laser creano un evento sopra le righe che promette di infiammare il Teatro Argentina. Lo spettacolo è anteprima dell’ottava edizione di Digitalife.
Nell’ambito della club culture e delle nuove sonorità s’inserisce anche l’incontro tra il guru della musica techno Carl Craig e il talentuoso pianista lussemburghese Francesco Tristano il 10 ottobre sul palco dell’Auditorium Parco della Musica per creare un’alchimia unica tra elettronica e linguaggio sinfonico con l’aiuto dalla Les Siècles Orchestra.
Al nuovo teatro è dedicata la rassegna ANNI LUCE, che trasforma il Romaeuropa festival in una sonda pronta a navigare in territori lontani dalla consuetudine per scoprire alcuni degli artisti indipendenti più innovativi del giovanissimo panorama italiano: in scena a La Pelanda il 3 ottobre il citazionismo visionario di Azzurra De Gregorio e il suo Madre, le sperimentazioni corporee e musicali di Lucifer di Industria Indipendente il 3 e 4 ottobre, la lucida e spietata analisi dell’adolescenza di Se non sporca il mio pavimento, il nuovo lavoro di Giuliano Scarpinato in scena il 5 e 6 ottobre; le scritture sceniche di Dante Antonelli che porta sul palco TRILOGIA WERNER SCHWAB il 7 e l’8 ottobre.
Con l’opera Król Roger di Karol Szymanowski (1924), dal 5 al 9 ottobre all’Auditorium Parco della Musica, il Direttore Antonio Pappano ha scelto d’inaugurare la Stagione Sinfonica 2017 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Per l’occasione, Romaeuropa Festival ha invitato i MASBEDO a interagire con l’orchestra per realizzare un progetto visivo live di regia in presa diretta e proiezioni video.
Letteratura e scrittura scenica si fondono con Espæce, un vero e proprio omaggio a Georges Perec creato dal genio visionario Aurélien Bory che con la sua Compagnie 111, il 7 e l’8 ottobre al Teatro Argentina, trasforma le parole dell’autore in pura, stupefacente materia. Il testo inedito, recentemente pubblicato da Einaudi, Pacific Palisades di Dario Voltolini arriva sulla scena per la regia e la presenza di Alessandro Baricco (di ritorno al festival dopo il successo del suo Palamede al REf16) in dialogo con le musiche di Nicola Tescari, dal 12 al 22 Ottobre a La Pelanda.
In Geek Bagatelles, il 13 ottobre all’Auditorium Parco della Musica, l’opera del compositore francese Bernard Cavanna sarà eseguita in prima nazionale dall’Orchestra Sinfonica Abruzzese, il CRM, il GRAME e dall’insolito Coro di Smartphone degli studenti del Liceo “Teresa Gullace Talotta” di Roma.
Sempre il 13 ottobre la celebre band post rock Goodspeed You! Black Emperor inaugura la sua tournee Europea (dopo la recente pubblicazione del suo nuovo album) al fianco di The Holy Body Tattoo, compagnia canadese dall’energia contagiosa. In scena all’Auditorium della Conciliazione è il loro monumental, spettacolo concerto già tra i cult della danza contemporanea.
“Circo Autobiografico” è lo spettacolo Tu (14 e 15 ottobre al Teatro Vascello) diretto da Olivier Meyrou, in cui l’acrobata Matias Pilet attraversa le proprie memorie infantili alla ricerca delle sue radici.
Dal 17 a 29 ottobre al Teatro Vittoria Ascanio Celestini porta in scena la voce degli emarginati nel suo PUEBLO, secondo capitolo di un’ideale trilogia inaugurata con grande successo al REF nel 2015 da Laika. Il rapporto con le urgenze e le problematiche del presente e con la storia politica italiana e internazionale prosegue con De Facto (25 – 27 ottobre Macro Testaccio) la nuova opera del collettivo Ateliersi, diretto da Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi, centrata sulla Strage di Ustica, che il 27 giugno del 1980 sconvolse l’Italia; con Les Adieux! Parole salvate dalle fiamme (dal 26 al 28 Ottobre al Macro Tescaccio) in cui Lisa Ferlazzo Natoli insieme a Gianluca Ruggeri ripercorre tra musica, video e parole alcuni dei momenti topici della Rivoluzione d’Ottobre e con la compagnia spagnola Leone d’Argento alla Biennale Teatro 2015 Agrupación Señor Serrano che il 28 e il 29 ottobre porta in scena Birdie, analisi del rapporto tra media e nuove migrazioni a partire dalla celebre fotografia scattata a Melilla da Josè Palazon e il capolavoro Gli uccelli di Alfred Hitchcock.
Edison Studio organizza il 28 ottobre in collaborazione con SIAE e Cineteca di Bologna alla Pelanda del Macro Testaccio la seconda edizione del concorso internazionale di composizione musicale per immagini Sounds of Silences oltre a donare nuove suggestioni e percorsi sonori al capolavoro Das Cabinet des Dr.Caligari, il 29 ottobre alla Pelanda.
A Ottobre anche l’inaugurazione di DANCING DAYS (21 ottobre – 4 novembre) la sezione dedicata ai nomi più interessanti della danza europea. Anteprima di questo percorso tra coreografia e performance è lo spettacolo Benvenuto Umano della compagnia CollettivO CineticO guidata da Francesca Pennini e al suo decimo anno di attività. In scena il 22 e il 23 Ottobre al Teatro Vascello, lo spettacolo vede protagonista un’eclettica tribù di performer e circensi e affianca immaginario giapponese, medicina cinese e ai misteri degli affreschi del Salone dei Mesi di Palazzo Schifonia a Ferrara.
NOVEMBRE
DANCING DAYS prosegue il 2 novembre alla Pelanda del Macro con 3 spettacoli tutti in prima nazionale. Ad aprire la serata Trattato semiserio di oculistica di Orlando Izzo e Angelo Petracca, vincitori nel 2016 del premio DNA appunti coreografici. Il duo porta in scena una coreografia spiazzante, per il continuo slittamento dei piani e il mutare dei riferimenti estetici, che conferma la sua abilità. La compagnia ungherese Timothy and the Things sale sul palco subito dopo con Your Mother at my door coreografia leggera, quanto fascinosamente complessa, che attraverso la danza promette di far vedere allo spettatore quei processi interiori che influenzano e guidano le sue azioni e decisioni. Dall’Olanda infine, Arno Schuitemaker porta in scena I will wait for you e trasforma i suoi sentimenti realmente esperiti durante una relazione a distanza in una performance dal linguaggio astratto e minimale.
Il 3 novembre negli spazi della Pelanda la coreografa olandese di base in italia Floor Robert presenta INFLUENZA mentre il coreografo e danzatore Daniele Ninarello in Kudoku collabora con il danzatore e jazzista Dan Kinzelman, tra i musicisti più richiesti della scena nazionale. Chiude la serata lo spagnolo Jesùs Rubio Gamo che con Bolero presenta al pubblico una pièce breve in cui due danzatori si abbandonano alla celebre composizione di Ravel dando vita ad una coreografia scalmanata e potente.
Chiudono il 4 Ottobre, la sezione DANCING DAYS la coreografa italiana Francesca Foscarini, in scena con il duo Vocazione all’asimmetria e i portoghesi Jonas&Lander che in Adorabilis costruiscono una danza ironica, irriverente e labirintica.
Il 1° e il 2 novembre al Teatro India Io non ho mani che mi accarezzino il viso della compagnia romana Biancofango ibrida la biografia degli attori in scena con i personaggi Santa Giovanna dei Macelli da Brecht, Woyzeck da Büchner e Arkadina da Čechov mentre il 3 e il 4 Novembre la compagnia Leone d’Argento alla Biennale di Venezia e due volte Premio Ubu, Babilonia Teatri presenta in prima nazionale l’ultimo capitolo della sua rilettura de la Divina Commedia: Paradiso è una personale riscrittura dell’opera dantesca in cui alcuni elementi dell’Orchestra Allegro Moderato di Milano si confrontano con gli attori di ZeroFavole, gruppo formato da disabili e volontari che hanno come scopo quello di abbattere le barriere tra le persone.
L’amore in tutte le sue sfumature viene analizzato dal 6 al 9 novembre al Teatro Vittoria da uno dei maestri indiscussi della scena teatrale contemporanea, Pippo Delbono, che con Adesso voglio musica e basta scava nella sua memoria e trasforma la sua passione per la musica in incontri con Alexander Balanescu, Petra Magoni, Enzo Avitabile e Piero Corso.
Gli appuntamenti con il grande teatro italiano proseguono Il 14 e 15 novembre, all’Auditorium Parco della Musica con Marco Paolini che in #Antropocene affronta il tema del rapporto tra uomo e tecnologia, insieme al Parco della Musica Contemporanea Ensemble e Mario Brunello con una composizione di Montalbetti e la voce di Frankie Hi-nrg e con il pluripremiato Roberto Herlitzka che sulle musiche commissionate da Nuova Consonanza ed eseguite dall’Orchestra Sinfonica Abruzzese, presenta in prima assoluta il 17 e 18 novembre al Teatro Vittoria la sua traduzione del De Rerum Natura in terzine dantesche.
Al Teatro India si cambia registro l’11 e il 12 novembre con lo sguardo tagliente di Dorothée Munyaneza, talentuosa cantante e performer, per la prima volta a Roma con il suo Unwanted, raccolta di struggenti testimonianze in forma poetica sul tema della violenza sulle donne in Rwanda e nel mondo.
Dalla Francia arriva al Teatro Vascello il 18 e 19 novembre l’enfant terrible Julien Gosselin con la sua compagnia Si vous pouviez lécher mon cœur per mettere in scena uno dei testi più potenti e celebri di Houllebecq, Les Particules élémentaires, costruendo attraverso meccanismi metalinguistici e musica dal vivo uno spettacolo provocatorio capace di raccontare senza peli sulla lingua la contemporaneità. Dall’Olanda (seppur di adozione italiana) arriva la regista Marleen Scholten del collettivo Wunderbaum per rispondere alla domanda Chi è il vero italiano? mettendo in scena con il suo particolare punto di vista una vera e propria riunione di condominio (24 e 25 novembre al Teatro Quarticciolo).
Ancora due sperimentazioni in dialogo tra teatro, coreografia e musica in scena al Teatro Vascello: il coreografo belga Jan Martens il 22 e il 23 novembre in RULE OF THREE si confronta con il musicista Michael Kuhn aka NAH mentre il 25 e il 26 il collettivo femminile di performer She She Pop sfida il pluripremiato ensemble tedesco zeitkratzer per costruire una riflessione sulla struttura canonica di un concerto, la sua routine e i suoi rituali.
Novità assoluta del Romaeuropa Festival 2017 è REF KIDS, focus di spettacoli internazionali destinati a un pubblico più giovane (dai 18 mesi in su) che si articolerà in tre differenti fine settimana presso La Pelanda – MACRO Testaccio di Roma e La Factory. Ad aprire il focus è la celebre Akram Khan Company in scena con Chotto Desh versione per bambini del capolavoro Desh, dal 10 al 12 novembre al Teatro Vascello. Si prosegue l’11 e il 12 alla Pelanda con gli illusionismi di BonteHond alle prese con cattivissimi ma simpatici Ipad, con lo sfortunato circo noir dei francesi Stereoptik che riportano in scena Dark Circus dopo lo straordinario successo dello scorso anno, e con Farrès brothers i cia compagnia spagnola che trasporterà il giovane pubblico a bordo di una fantastica mongolfiera.
Il secondo weekend di REf kids parte con le avventure nelle foreste incantate del teatro delle apparizioni che presenta la mia grande avventura alla Pelanda dal 17 al 19 novembre. Bambini e genitori sono invitati il 18 e 19 novembre a entrare all’interno di un set creato con vere membrane di tamburi per unirsi a un percussionista, un sassofonista e un burattinaio in BEAT THE DRUM della compagnia fiamminga Theater de Spiegel. Una nuova avventura alla scoperta delle origini del concetto di vacanza propone Congés Payés secondo emozionante spettacolo presentato dai francesi Stereoptik e adatto a un pubblico di tutte le età.
Dal 24 al 26 Novembre il terzo e ultimo appuntamento con REf kids vede protagonisti il concerto della straordinaria Rustica X Band, guidata da Pasquale Innarella e composta da più di 40 bambini; lo spettacolo Sensacional degli spagnoli IMAGINART dove un tappeto bianco diviene cornice all’interno della quale i giovani spettatori sono chiamati a muoversi liberamente per interagire con una vera e propria esplosione d’immagini, luci e suoni; e, infine, Le petit cirque di Laurent Bigot: un complesso oggetto sonoro fatto di materiali di recupero e gadget da tre soldi che stupirà adulti e bambini.
COMMUNITY: Spazi di incontro
REF17 non è solo spettacoli ma anche comunità: Masterclass che offrono possibilità di incontro e studio con i coreografi di rilievo internazionale ospiti del festival, laboratori, per far entrare lo spettatore nelle dinamiche sceniche e nei gesti dei coreografi, talks e dibattiti.
In occasione della presentazione del libro Corpi in Bilico. Danza contemporanea per attori, Monica Vannucchi, Vicedirettrice e docente di danza contemporanea dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, attraversa il materiale d’archivio della Fondazione Romaeuropa per costruire un incontro omaggio a Trisha Brown, figura centrale nei 32 anni di vita del festival. L’attualità e le problematiche del reale, affrontate da alcuni spettacoli, sono protagoniste di due talks organizzati in collaborazione con Internazionale in occasione degli spettacoli di Agrupacion Señor Serrano e Dorothée Munyaneza. Si rinnova l’appuntamento con Post It, il ciclo di incontri post-spettacolo con gli artisti del festival che in collaborazione con Rai Radio3 coinvolgerà le grandi icone dello spettacolo dal vivo: Sasha Waltz, Sidi Larbi Cherkaoui, The Holy Body Tattoo, Alessandro Baricco e Ascanio Celestini. Curato dalla redazione di Teatro e Critica, Vis à Vis si concentra invece sull’offerta più innovativa del festival, per porre in confronto le poetiche degli artisti e introdurre la visione degli spettacoli con le loro parole. Infine, se l’Accademia di Francia ospita il duo Pilet/Meyrou per avvicinare gli spettatori all’intimità di Tu, l’Istituto di Cultura Svizzera presenta all’interno del progetto Migrations, chances et tournements, l’istallazione sonora DREAMS & NIGHTMARES di Demitri De Perrot membro fondante del duo Zimmermann & De Perrot.
Le attività di formazione iniziate già da maggio proseguono con Casa dello Spettatore che si rivolge agli insegnanti che intendono Educare al teatro i propri studenti. La presenza in città di artisti di livello internazionale sarà l’occasione per masterclass dedicate a danzatori (in collaborazione con il D.A.F – Dance Arts Faculty) attori e registi; tra le compagnie coinvolte: Sasha Waltz & Guests, Sidi Larbi Cherkaoui, The Holy Body Tattoo, Agrupación Señor Serrano, Babilonia Teatri e Ateliersi. Danzografie rinnova il rapporto di Romaeuropa con l’Accademia Nazionale di Danza per dare l’opportunità agli studenti di seguire il festival attraverso un percorso d’incontri con le studiose Ada d’Adamo e Gaia Clotilde Chernetich. Indagare con il corpo gli argomenti e le tecniche dei lavori coreografici sarà l’obiettivo di RE-Visioni, una serie di laboratori condotti da Diana Damiani, Maria Grazia Grosso, Chiara Ossicini e Ketty Russo, mentre la musica sarà terreno di indagine con Polifonie Creative a cura del Conservatorio di Musica S. Cecilia. Ad artisti e manager della cultura è dedicato il progetto europeo Connect sull’audience development ideato da Melting Pro e supportato dal REf17. Infine Danzaeffebi darà la possibilità a un gruppo di spettatori di raccontare il festival sul proprio portale.
DIGITALIFE: Il corpo tra arte e scienza
Arte e scienza dialogano nelle giornate conclusive del festival, pensate come parte integrante di Digitalife 2017. Where are we now? È il titolo del simposio che tenta di rispondere alla domanda che ha attraversato l’intera trentaduesima edizione di Romaeuropa attraverso una riflessione sul corpo e il suo rapporto con le nuove tecnologie: Organizzato dal Prof. Massimo Bergamasco, l’evento si compone come un insieme di talks con illustri ricercatori, e vede protagonista l’artista che ha fatto del suo stesso corpo una scultura cyberpunk vivente: STELARC.
Il corpo è ancora protagonista delle performance di ArtOnTime, un premio ma anche un progetto espositivo e curatoriale ideato e lanciato da Marco Trevisan, consulente di Christie’s, dal collezionista Giorgio Fasol e da Tommaso Cinti, gestore della piattaforma di crowdfunding Artraising.org. Julia Krahn e Invernomuto, artisti selezionati da un’importante giuria – composta dallo stesso Fasol, dal curatore Antonio Grulli, da Riccardo Lisi (direttore de La Rada di Locarno) e dalla Presidente della Fondazione Romaeuropa Monique Veaute – presentano le loro performance al Romaeuropa Festival, come ultima tappa del progetto.
Danilo Rea e Alex Braga, infine, presentano il loro Craking Danilo Rea, concerto in cui il celebre musicista dialoga con una intelligenza artificiale.
Scoprire, stimolare e affiancare il percorso dei grandi artisti e delle nuove proposte è sempre stato un impegno della Fondazione Romaeuropa, per intercettare la contemporaneità, per anticipare ogni possibile mutamento culturale, sociale, esistenziale e per scandagliare creatività, linguaggi e visioni in giro per il mondo. È interessante notare come molte proposte artistiche del cantiere REf 2017 abbiano nei fatti accantonato l’uso delle tradizionali categorie divisorie dello spettacolo: teatro, danza, musica, circo, tecnologia, sperimentazione: all’interno delle singole opere molti degli steccati artistici tradizionali si sono praticamente dissolti a favore di una nuova multimedialità.
Romaeuropa Festival 2017 è prodotto dalla Fondazione Romaeuropa ed è reso possibile grazie al sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Assessorato alla Crescita Culturale di Roma Capitale, della Regione Lazio, insieme al supporto della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo.
Sostiene il festival una preziosa rete pubblico/privata, italiana ed europea di cui fanno parte, la Fondazione Nuovi Mecenati, l’Institut Français e La Francia in Scena, il Goethe-Institut, il Fonds Podium Kunsten Performing Arts Fund NL, l’Ambasciata di Spagna e Acción Cultural Española, la Delegazione del Québec a Roma, l’Ambasciata del Canada; RAI main media partner del festival, istituzioni come il Teatro di Roma, main partner teatrale, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Fondazione Musica per Roma, l’Azienda Speciale Palaexpo, il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma e MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI Secolo.
REf17 è patrocinato da prestigiose ambasciate internazionali quali l’Ambasciata del Belgio, l’Ambasciata Britannica, l’Ambasciata della Repubblica federale di Germania, l’Ambasciata di Lussemburgo, l’Ambasciata d’Olanda, l’Ambasciata di Svizzera, l’Ambasciata della Repubblica del Sud Africa, l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America e l’Ambasciata di Ungheria ed è realizzato in network con i teatri Biblioteca Quarticciolo, Olimpico, Vascello e Vittoria, Auditorium della Conciliazione e Carrozzerie | n.o.t, con l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, l’Istituto Svizzero, Villa Massimo – Accademia Tedesca, Nomas Foundation, Fondazione Giuliani, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e il suo PERCRO – Perceptual Robotics Laboratory, Nuova Consonanza, Short Theatre, Prohelvetia – Swiss Arts Council e la rete Aerowaves a cui si aggiungono i partner per la formazione Conservatorio di Musica S. Cecilia, Accademia Nazionale di Danza, IED – Istituto Europeo di Design, Casa dello Spettatore, D.A.F. – Dance Arts Faculty, European Dance Alliance, Danzaeffebi e Teatro e Critica.
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