Dal 2015 al 1987, un tuffo nel passato, un “Back in time”, è possibile? Certo, se parliamo dell’emozione suscitata da una hit sempreverde che eravamo soliti ascoltare prima, ma che amiamo tuttora. In questo salto senza dubbio, ci vengono in aiuto le “Tribute Band”, cioè quando la passione per i propri beniamini si trasforma in arte della riproduzione.
Band che lavorano ad una continua ricerca di sonorità e di effetti per arrivare ad avere un sound quanto più possibile somigliante all’originale. Una ricerca meticolosa del cantante e una cura maniacale nella resa dei brani, cattura masse sotto i diversi palchi di ogni città, tutti accorrono per ammirare tanta impeccabile somiglianza. Ma la domanda che ci poniamo è la seguente:
“Perché le Tribute Band superano ogni moda?”
Molti sono i pareri contrastanti sulla natura di questa fenomeno. C’é chi vede le tribute come valide alternative a band poco conosciute, che ancora non sanno conquistare una buona affluenza di pubblico, e c’è chi ama rivivere l’euforia che da ragazzo lo ha fatto sognare ad occhi aperti, lasciandosi trasportare da quel sound quasi ipnotico nei ricordi che scatena. E poi perchè aspettare tanto per una tournée ufficiale della nostra band preferita, quando potremmo già a scatenarci con degli altrettanto bravi esecutori?
Certo, poi c’è chi pensa che riprodurre in copia musica, anche se famosa, privi di creatività e di talento il musicista stesso, svilendolo… Ma la moda ama anche i salti indietro nel tempo, e perdona certe osservazioni, seppur vere, l’importante è rivivere quell’emozione oramai lontana che, una volta riemersa, ci riempie di tanti bei ricordi.
Sono moltissime le tribute band che nel tempo si sono fatte conoscere ed apprezzare, attirando proseliti e una vasta gamma di pubblico che oramai li riconosce e ne apprezza il lavoro. Insomma, ci sono tribute band, che se non sono famose quanto la band che omaggiano, lo sono sicuramente più di altre originali. Qualche esempio?
Gli Eurosmith. Band nata nel 1997, gli Eurosmith sono la prima Tribute band italiana degli Aerosmith. Luca Celletti, cantante e leader, nonché molto somigliante a Steven Tyler degli Aerosmith, con la sua incredibile forza e grinta fa scintille anche oltre il confine italiano assieme alla sua band. Questo perché il talento rimane tale anche eseguendo il repertorio di qualcun altro. L’importante é saperlo fare.
Altre band note che non mancano di riempire i locali sono: i Lines n’ Noses, tribute band dei Guns n’ Roses, i Moonwalkers, dedicati a Michael Jackson, i NeverMind, tribute band dei Nirvana ovviamente, i Fluido Rosa, dei Pink Floyd, gli High Voltage degli AC/DC… per citarne alcune.
Tanta buona musica che fa riemergere quel momento in cui, con la maglietta strappata, si gridava in coro:
“I wanna Rock, I wanna Rock”!
Momenti in cui certi brividi alla schiena li senti ancora a distanza di tempo. Una moda che non passa mai di moda.
Siete d’accordo?
Bellissimo articolo complimenti!